Il Figlio
Sotto un leccio a piedi di una grotta
brilla un tenue fuoco quasi spento;
è notte fonda, un uomo è intento
a riscaldar le mani infreddolite .
Irreale è il silenzio tutt’intorno
Solo un fruscio di fronde l’interrompe,
quali fantasmi danzano le ombre
dell’uomo e del suo mitra accanto al tronco.
Al lume della piccola fiammella
guarda le mani giovani e indurite
rivede rosseggiare fra le ditta
il sangue della vittima che ha ucciso.
Assassino, bandito e latitante
per vendicare il padre, povero innocente,
anch’egli ucciso senza fare niente
tanti anni addietro lassù, nel “ Supramonte”.
E tra le ombre che vanno nei cespugli
Rivede la madre sua, cara vecchietta,
ormai da tanto tempo che l’aspetta
con la certezza di riabbracciarlo vivo.
Lui sa che questo è il suo destino
lui sa qual è la triste sorte
che la madre va ormai verso la morte
che non potrà più starle vicino.
Il fuoco ormai si è spento
lacrime amare rigano il suo volto
già sorge l’alba!
Lui si rialza, riprende il mitra
E s’incammina con il suo passo lento.